Le nubi e i serpenti

Quando le nubi si addensano, quando i draghi cominciano ad aggirarsi feroci nella mente, fa paura. Passare ore in silenzio e solitudine è come vivere una forte mareggiata interiore e poi osservare ciò che è stato ributtato nella spiaggia: dolori che sono risaliti fino a riva e che ancora non hanno una forma riconoscibile, pezzi di emozioni amare che non capisci da dove sono arrivate, rottami di anima che fanno rabbia o pietà a guardarli. In quel vagare tra smarrimento e macerie interiori diventa difficile stare con se stessi, si vorrebbe scappare o ci vorrebbe qualcuno che ti stesse al fianco e che stringendoti ti consolasse, un po’ come fanno alcuni genitori con i loro bimbi quando si svegliano da un brutto incubo di notte o sono in preda a paure inspiegabili.

 

Sono in un posto bellissimo da due giorni, e da due giorni mi godo un po’ di solitudine. Ci sono incontri inaspettati con persone prima sconosciute, che donano gioia ma allo stesso tempo rimescolano un  po’ dentro e fanno risvegliare fantasmi ed oggi più di altri giorni sono in loro preda. Che faccio ? Lascio che mi torturino  o cerco di dirgliene quattro ? Decido di non dargliela vinta e non avendo il riparo delle braccia di qualcuno scelgo di fare una passeggiata nella natura verso un luogo nel quale da 2 giorni medito di andare.

In alto nella collina di fronte a questo hotel sorge una piccola pieve, una chiesetta dalle fattezze romaniche che da due giorni mi fa l’occhietto da lassù e mi dice con il ditino: vieni un po’ ?  Oggi penso sia il momento giusto per andarci. Fa molto caldo ma per fortuna c’è un bel venticello asciutto e nonostante mi aspetti una bella salita mi dico che posso farcela. Prima di partire mi faccio aiutare da Google Maps, trovo il tetto della chiesetta e seguo tutto il percorso per arrivarci ma la strada ad un certo punto si interrompe e capisco che quando arriverò all'abitato sotto la chiesetta dovrò inventarmi la strada o chiedere indicazioni.

 

Partire per un cammino è  sempre un misto tra pianificazione ed improvvisazione, qualcosa te lo puoi immaginare ma ci sono momenti nei quali è necessario accettare di stare nel dubbio di non saper bene la strada o di poterla anche perdere.

 

Inizio il mio cammino in salita. Il caldo si fa sentire ed il fiato si fa corto…

…mi ritrovo più volte di fronte a bivi e mi rendo conto che sarebbe meglio non sbagliare direzione perché in effetti è faticoso e non ho molto tempo, e quindi decido di fidarmi un po’ dell’intuito lasciando perdere le mappe e continuo a salire scegliendo di volta in volta la direzione che mi sembra più giusta. Arrivo ad un gruppo di case e ancora l’intuito mi dice che mi devo fermare lì perché è lì che dovrebbe esserci il punto di svolta sconosciuto. La chiesetta non si vede più, nascosta dalle case e dalla collina. Un piccola stradina sale tra due case ma sembra solo il loro accesso e non una vera e propria strada. Un’intuizione ancora mi dice che forse da lì si imbocca il sentiero che porta alla pieve e decido di salire quella stradina. Ad attendermi ci sono le voci di due bambini seduti una di fronte all’altro, che si passano un pallone ridendo. ‘Chiederò a loro indicazioni’ mi dico. La più grande dei due è una bimba che avrà suppergiù 8 anni. Chiedo a lei.

“Scusa vorrei arrivare ad una chiesetta che si vede da sotto e che dovrebbe essere più o meno qui sopra, sai da che parte si va per raggiungerla?”

“La strada è questa” e mi indica il sentiero sulla sua sinistra che è il proseguimento della strada di accesso alle case e che sale in mezzo agli sterpi secchi “però attenzione – continua lei guardandomi con uno sguardo dolce ma severo - ci sono un sacco di serpenti!”.

“Ah! Davvero, ci sono i serpenti?”

“Si, ci sono molti serpenti e devi fare molta attenzione!”

 

In un cammino interiore, di realizzazione di Sé, possiamo incontrare molti serpenti, interni ed esterni e quell'angelo guardiano del sentiero era lì per ricordarmelo.

 

Il suo ammonimento mi risuona ameno e devo dire che mi blocca subito un pò. In un attimo nella mente iniziano a vorticare milioni di pensieri. Vedo quei due bimbi appostati ai lati di quell'ameno sentiero come due piccoli angeli guardiani dal cuore puro che, metaforicamente, mi avvertono che per arrivare là dove voglio non sarà per niente facile, “potrai incontrare tanti serpenti per strada”. Per un istante sono tentata di non andare fino in fondo e rinunciare ad arrivare alla mia meta poi le chiedo ancora:

“Ma la chiesetta è appena qui sopra vero?”

“Sì certo, prosegui un po’ diritta poi devi prendere subito la prima stradina che svolta a destra e sei arrivata. Ma attenta ai serpenti!”

“Allora ci provo, starò attenta a dove metto i piedi e se non mi vedete tornare o mi sentite urlare chiamate soccorsi” e le faccio un sorriso e l’occhiolino. Lei mi ricambia il sorriso ed io mi incammino.

Appena mi sposto dal cortile dei miei angeli guardiani la vedo, e' appena lì sopra di me, la piccola chiesetta di S. Nicolò. Passo dopo passo arrivo fino al piccolo sagrato. Il luogo è meraviglioso. Quattro enormi cipressi fanno da cornice ai due lati del sagrato, la facciata sobriamente romanica è ingentilita da un piccola bifora sopra il portone. Da lì si gode una vista ampia su tutta la vallata e dietro alle sue spalle una distesa di ulivi che salgono fino alla sommità della collina. Penso ai serpenti che mi stanno guardando e mando loro un salutino. Tocco il portone e le pietre della facciata: “sono qui, ci sono arrivata nonostante i serpenti !”.

Dopo aver scattato qualche foto ricordo riprendo la strada del ritorno, saluto i miei due angeli guardiani Ayrton e Maila e proseguo la mia passeggiata per rientrare da dove son venuta facendo un percorso diverso ad anello.

Mi dico che non c’è viaggio, non c’è impresa che non porti con se il rischio di trovare per strada i serpenti e Maila me l’ha insegnato bene oggi!

 

 

Camminare mi è servito a lasciar emergere le immagini e i pensieri nuovi, ed ecco che molti dei rottami ributtati sulla spiaggia dalla mareggiata trovano una loro collocazione. Sono salita ancora un po’, ho sudato e faticato, ho attraversato sterpi piene di serpenti ma ce l’ho fatta!

 

Viviana

Scrivi commento

Commenti: 0